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Gli studenti dell’IIS Guarasci Calabretta a Badolato

Alla scoperta del patrimonio artistico e culturale della “Riviera degli Angeli”

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Badolato è un piccolo borgo medievale della provincia di Catanzaro fondato da Roberto d’Altavilla, detto il Guiscardo, nel 1080. Quando il duca decretò di edificare, in quel bel colle roccioso, un pacifico borgo, c’erano già una dozzina di capanne di pastori e contadini; ad essi accordava la sua tutela, la sua potente protezione e l’esenzione da imposte per vent’anni, ricevendone, per l’avvenire, l’attaccamento e la fedeltà. Appartenuto a numerose famiglie d’alto rango che lo ottenevano tramite successione, quando passò alla famiglia Toraldo, questa non riuscì a tenerlo in quanto la casata era fortemente indebitata. Messo all’asta dalla Regia Camera della Sommaria, il Feudo di Badolato fu acquistato per 75.000 ducati da Pietro Borgia, Principe di Squillace, il quale, con Regio Assenso del 1596, lo vendette a Giovambattista Ravaschieri per 76.000 ducati.

Dalla fine del XVIII fino ai primi anni del XIX secolo non vi è alcun accenno alla vendita o subinfeudazione del borgo. Nel nuovo assetto amministrativo disposto dal re Gioacchino Murat (con Decreto n. 922 Parigi 4 maggio 1811), dall’Ordinanza del 22 febbraio 1811 (emessa dal Regio Commissario Angelo Masci ai sensi dei decreti del 3 dicembre 1808 e del 10 marzo 1810), e dalla legge n. 360 del 1° maggio 1816 di Ferdinando I di Borbone, i cui effetti entrarono in vigore il 1° gennaio 1817, il Castello divenne proprietà demaniale. Verso il 1871 il comune di Badolato lo mise all’asta in Catanzaro e fu acquistato dai Baroni Gallelli.

Il paesaggio intorno va dalle valli incise dalle fiumare a scabri picchi rocciosi; dalle zone boschive al mare nel fondo. Per vedere la Badolato “presepe”, l’ideale è arrivarci dalla strada di montagna scendendo lungo la Lacina e attraversando boschi di castagni, querceti e ampie zone dove ancora la vegetazione stenta a riprendersi dopo il terrificante incendio di qualche anno fa. Dopo l’ultimo tornante, proprio sopra il convento degli Angeli, il borgo appare improvvisamente come una visione di sogno, con le sue case, i suoi tetti ed il profilo che dalla chiesa dell’Immacolata sale alla spianata del Castello. (Vittoria Gallelli, tesi di laurea “Badolato da paese in vendita a paese d’accoglienza” Sapienza Università di Roma A.A. 2002/03)

Il 14 aprile 2025 gli alunni della IV B afm e IV C afm, accompagnati dalle professoresse Gallelli Concetta, Viscomi Carmela e Larocca Teresa hanno avuto l’opportunità di ammirare personalmente queste bellezze, nell’ambito delle attività di Educazione Civica finalizzate al “Rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale”. 

Inoltre il gruppo studentesco ha potuto vivere, con grande entusiasmo, un momento di convivialità in uno dei famosi “catoja” di Badolato.