Articolo 16 della Costituzione: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza.”
Ognuno di noi possiede un bene prezioso, un qualcosa che è quasi indispensabile per la nostra vita, l’elemento fondamentale che condiziona, in qualche modo, la nostra quotidianità: la libertà. Purtroppo, spesso ci rendiamo conto di possedere questo bene solo quando lo perdiamo per un motivo o per un altro. La libertà oggi è spesso un concetto che appare scontato e banale, ma storicamente la conquista della libertà come diritto fondamentale e alienabile dell’uomo è stata frutto di un processo secolare e pieno di ostacoli. Tuttavia, la libertà non va confusa con la possibilità di fare ciò che si vuole: non si può infatti dare sfogo ad ogni nostro desiderio in quanto viviamo in società e ognuno deve rispettare la libertà dell’altro.
Una delle libertà che l’uomo avverte con maggiore necessità è quella di muoversi liberamente da un luogo all’altro e di risiedere dove vuole, senza bisogno di chiedere permessi o di dover rendere conto a nessuno dei suoi spostamenti. Tale diritto alla libertà di spostamento, circolazione e soggiorno è sancito dall’art. 16 della Costituzione Italiana. L’articolo 16 dichiara inviolabile il diritto alla libera circolazione. In casi specifici di necessità e urgenza, tuttavia, è possibile restringere tale libertà tramite l’attuazione di misure preventive presupposte e regolamentate dalla legge. È ciò che stiamo vivendo in questi giorni, chiusi in casa dalle disposizioni dei diversi decreti del Presidente del Consiglio dei ministri. Così, in un lasso di tempo incredibilmente breve ci troviamo limitati in diritti che la nostra Costituzione sancisce e dichiara inviolabili, irrinunciabili e indisponibili, stabilendo a quali condizioni essi possano subire eventuali limitazioni e garantendo che possano essere adottate solo se motivate da casi di eccezionale gravità. Da diversi mesi ormai l’emergenza determinata dalla diffusione del Coronavirus ha sconvolto la nostra quotidianità, e promette di farlo per non poco tempo ancora. Stiamo vivendo una situazione inedita, rispetto alla quale ognuno di noi, rimanendo a casa e limitando il più possibile le occasioni di contatto sociale, può e deve contribuire a ridurre la capacità diffusiva di un virus che ogni giorno conta vittime e che sta mettendo in crisi il sistema sanitario ed economico nazionale. Queste restrizioni si limitano ad imporre un particolare regime di controllo.
In tale evenienza, secondo me, la compressione della libertà di circolazione e soggiorno è giustificata, altresì, dal rispetto del diritto alla salute dei cittadini: se lo Stato, infatti, deve garantire il diritto alla salute di coloro che non hanno contratto la malattia, si vede, al contrario, costretto a limitare la libertà di circolazione di coloro che rappresentano, invece, un veicolo di contagio della stessa. Infatti compito dei divieti è quello di tutelare il diritto alla vita. Il provvedimento che costituisce lo strumento di limitazione della libertà di circolazione e soggiorno ha come fine quello di contenere i contagi e, dunque, limitare la diffusione di un’epidemia in grande scala, mediante l’isolamento assoluto di una comunità, stabilizzata in una zona territoriale ben delimitata, colpita da malattie infettive a carattere epidemico. L’emergenza ci ha indotto a una gestione più consapevole e prudente della nostra libertà, che abbiamo ritrovato in un momento in cui invece le nostre libertà individuali sono ridotte al minimo. Una contraddizione che dice molto di noi, molto del nostro popolo: abbiamo creduto di poter usare la nostra libertà senza alcun limite, ma ci siamo appropriati della sua vera dimensione solo quando un limite è stato imposto.
La storia ci insegna che siamo forti! Sicuramente quando ne usciremo tutto ciò ci cambierà ma adesso bisogna essere uniti. Uniti per riprenderci la nostra libertà. Cerchiamo di avere buon senso e responsabilità perché è l’unico modo per uscirne vincitori. Torneremo a splendere perché l’unione è sempre stata la nostra forza!
FACCIOLO VITTORIA 5B AFM